[121-23] Usa acerba exclamatione inverso e christiani superbi, e quali veramente son miseri, havendo
pel peccato perduta la divina gratia. Et sono lapsi, i. traschorsi et caduti da quella, perché
chosí importa questo vocabolo lapso in lingua latina ; o vero diremo non lapsi, ma lassi,
et alhora significa "stracchi" ; infermi della vista et della mente : la vista è o
dell'occhio corporale, o dello 'ntellecto ; qui intende infermi della vista, i. dell'achume
et sottiglieza dello 'ngegno. Quasi dica : voi siate di ciecho intellecto, perché non conoscete el
vero bene, et sete infermi della mente, i. della volontà, perché non lo volete.
Adunque veramente miseri, poiché né conoscete il bene, né lo volete. Et da questo nasce,
che voi havete fidanza ne' ritrosi passi, cioè nell'operationi vitiose ; « retrosici »
in latino significha "all'indietro". Et perché chi procede nell'operationi virtuose va innanzi,
et appressasi a Dio, che è el suo sommo bene, seguita, che chi fa vitiose operationi, fa e passi
ritrossi, cioè all'indrieto, perché si discosta da Dio. Quale adunque è maggior miseria,
et maggior cecità di mente, che pigliar fidanza in quelle chose, che ci dilungan dalla nostra salute,
et dal sommo bene ?
[124-26] Non v'accorgete voi, che noi sian vermi : sono molti vermi et maxime e bigatti, che fanno
la seta, e quali benché sieno animali imperfecti, nientedime no concepono in sé una farfalla,
la quale crepando, el vermine escie, et vola via. Chosí l'huomo è quasi un vil vermine. Onde
dice el psalmista : « ego autem sum vermis et non homo, obprobrium hominis, et abiectio plebis ».
Ma chosí vermi siamo apti a formare la farfalla chome el bigatto. Questa è in noi l'anima inmortale,
la quale se rectamente reggiamo, et adirizialla nella via della virtú, crepato dipoi el nostro corpo,
i. risoluto dalla morte, l'anima chome farfalla vola fuori al cielo. Ma se escie lorda di vitii, el
peso di quegli l'aggrava, et falla rovinare alio 'nferno. Et dixe farfalla piú tosto che altra chosa,
che voli, perché havendo decto verme secondo la sacra scriptura, et nascendo del vermine la farfalla,
stecte in quella translatione ; nati a formare : non è l'huomo quello che forma, cioè
crea, l'anima. Ma Idio la crea di niente, et creando la 'nfonde ; ma perché viene nel corpo sanza cognitione
d'alchuna chosa, ma apta a riprendere, però dice, che l'huomo è nato a formare l'anima, perché
la natura l'ha prodocto, accioché instruischa et amaestri l'anima sua ; angelicha : perché
l'anima nostra, benché vi sia alchuna differentia, nientedimeno è essentia rationale, chome
l'angelo. Onde el psalmista : « minuisti eum paulo minus ab angelis ». Chiamala anchora angelica,
perché fu creata da Dio per riempiere le sedie de gl'agnoli caduti da cielo ; che vola alla giustitia
sanza schermi : sanza difensioni. Imperoché uscita del corpo va al giudicio sanza difension alchuna.
[127-29] Di che I'animo nostro in alto galla ? : di che chosa exaltate voi ? quasi dicha : non è
l'huomo si excellente chosa sanza la gratia di Dio, che lui debba insuperbire o gloriarsi. Onde Paulo <...>
; voi sese quasi entomata in defecto : ritorna a quel, che dixe disopra, et conchiuse, che noi siamo
imperfecti, chome e vermini, se siamo sanza le virtú, et sanza la divina gratia. Imperoché chome
el verme è imperfecto, perché non viene formato a compimento, chosí l'huomo, el quale
è creato per servire a Dio suo sommo bene, è imperfecto, se è privato d'esse virtú,
per le quali possi unirsi con Dio. Onde sancto Augustino dice : « fecisti nos ad te, et inquietum est
cor nostrum, donec requieschamus in te ». « Entoma » in greco, et in latino « insecta
», son tutti e vermi, che non hanno tutti e membri distincti, chome ape, formiche, et simili.
[130-35] E pesi grandi, e quali questi portavano, gli facevon si chinare, et rannicchiare, che 'l pecto toccava
le ginocchia. Il perche parevano tali, quali sono certe mensole di legname, le quali si mectono nel muro sotto
la trave de' tetti, o de' solai, o vero palchi, le quali spesso s'intagliano in forma d'uno huomo, che sostengha
la trave, et per gran peso fa, che si pieghi, et rannicchi, et quasi appoggi el pecto in su le ginocchia ; et
benché tal figura non duri faticha, perché è legno, et non huomo, nientedimeno fa del
non vero, vera rancura, i. benché non sia vero, che tal peso l'aggravi o lo noi, nientedimeno
ingenera, a chi lo guata, vera rancura, i. vero increscimento.
[136-39] Vero è che piu et meno eron contracti : benché fussino sotto gravi pesi, pure
l'havea men grave un, che un altro, secondo, che havean meno, o piú, peccato in superbia.
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