LA COMMEDIA DELL' OCCUPAZIONE
primo movimento
(allegro ma non troppo)

Pierre-Yves Millot

traduzione : Chiara Canesi
titolo originale : La comédie de l'emploi



Personaggi:

FAUSTO
MARIE


Scena fredda, sobria e realista: una scrivania, un armadio di ferro, una poltrona dietro alla scrivania, due sedie davanti. Si deve avere l’impressione che Fausto arrivi per un colloquio di lavoro. Marie è l’esaminatore. Marie sistema i dossier, poi fissa il vuoto per un lungo momento. Bussano.

MARIE
Sì? Entri pure. Lei è il numero 35 se non sbaglio.

FAUSTO
Sì. Buongiorno. Ero un pochino in anticipo...

Lei si alza e gli stringe la mano.

MARIE
No, no. Perfetto. Si accomodi.

FAUSTO
(indicando una delle sedie)
Qui?

MARIE
Qui o lì è lo stesso.

FAUSTO
(dopo qualche esitazione) Bene... allora mi metterò qui.

MARIE
(risedendosi)
Come vuole. La ascolto.

FAUSTO
Ehm... A che proposito?

MARIE
Si presenti!

FAUSTO
Ah sì. Certo. Mi chiamo Fausto Manip. Trent’anni. Sì, insomma, trenta e rotti... (esita). Ho una sinusite cronica... ma non so se lo devo dire... e quindi, molto spesso, devo soffiarmi il naso... lei capisce, cola! cola, dalle narici, e se non mi soffio il naso... ma non mi capita sempre... voglio dire, è cronico. Quindi a volte ho il naso chiuso, a volte no. Oggi per esempio i miei seni nasali stanno a meraviglia. A meraviglia! Funzionano come...

MARIE
(allarmata)
Ha problemi respiratori?

FAUSTO
Ah no! affatto! La tranquillizzo subito. Non è respiratorio, non è una questione di respirazione... sono i seni. Ma le parlavo di questo solo per presentarmi... non è importante...

MARIE
Continui.

FAUSTO
Continuo? Sì, certo. C’è anche la schiena. Ho problemi alla schiena, sa, una leggera scoliosi, un leggero squilibrio.

MARIE
Lei non è equilibrato?

FAUSTO
Sì, certo, ma diciamo che... come dire... pendo! Ecco, è proprio così, pendo un po’. Ma sa, le scoliosi sono una vecchia storia... nel mio caso è la gamba destra.

MARIE
La gamba destra?

FAUSTO
Sì, la gamba destra è un po’ più lunga. (silenzio) E allora pure il piede destro è un po’ più lungo, non di molto, di mezzo numero. Ma comunque è scocciante, perché metto una soletta a sinistra, per ristabilire l’equilibrio, visto che la gamba destra è più lunga. Ma ci sto stretto nella scarpa sinistra, visto che la soletta occupa spazio. Capisce? tenga, guardi (si toglie la scarpa e la mostra. Marie resta impassibile) Ecco. (di nuovo silenzio) Non mi fa domande?

MARIE
Ha già finito?

FAUSTO
Ehm, no! (si rimette la scarpa) Ovviamente no! Ho ancora un sacco di cose da dire! Ma non sapevo che questo tipo di colloqui si svolgesse così, vede, mi immaginavo più che altro un dialogo, con delle domande e delle risposte, la cosa non mi disturba, solo che non so bene cosa lei si aspetti, in che direzione devo muovermi, cosa devo dirle. (silenzio, poi come se avesse improvvisamente un’idea) Colleziono le scatole dei piselli! è stupido, vero, ma insomma, ognuno ha i suoi pallini ed ecco il mio: i piselli. Ne ho 535 modelli diversi. Mi occupano parecchio spazio in casa!... Ecco... ecco tutto sui piselli... Ma forse dovrei parlarle un po’ della mia personalità, vero? Ehm, perché bisogna che lei si faccia un’idea di chi sono, no? Diciamo che il mio carattere è... perfettamente... come dire... a posto… o a punto ! Proprio! Ho un carattere perfettamente a punto! E per di più è un carattere netto, capisce, non c’è del vago nel mio carattere... credo infatti di aver preso piuttosto dalla mia bisnonna paterna, una donna molto dignitosa e molto rispettata, vede... ecco... ecco tutto per quel che riguarda il carattere... potrei dire di più ma... forse non ne vale la pena, vero... ecco dunque... (silenzio)... Certo bisogna che le dica cosa sono capace di fare? Ah, ne so fare di cose, un sacco di cose!

MARIE
Ad esempio?

FAUSTO
Ad esempio? Mmm... mmm... (ci pensa), ecco! Guardi! (si alza e comincia a girare i pollici) e anche nell’altro senso (li gira nell’altro senso) senso orario... senso antiorario... senso orario... senso antiorario... in un senso, nell’altro senso... e può constatare che l’effetto non è lo stesso nei due sensi... (silenzio – si risiede) Ovviamente, forse lei si aspettava altre cose... Forse avrei dovuto portare dei documenti, sì, ecco cosa avrei dovuto portare: foto, souvenir, lettere, documenti amministrativi... Ah!... Aspetti... (tira fuori il portafoglio e ci fruga dentro) tenga: guardi questo biglietto da visita!... Oh, è da un po’ che se ne sta nel mio portafoglio... il cartoncino è rovinato... ma guardi (le porge il biglietto)... non è di uno qualunque!... eravamo nella stessa classe, al liceo, e un giorno, ci siamo incontrati... forse dieci anni dopo, e mi ha dato il suo biglietto. Non era ancora famoso come adesso, ma si sentiva già che sarebbe diventato un uomo importante. E infatti si vede dal suo biglietto da visita, vero? Ha notato la dimensione dei caratteri? E il bordino sottile nero tutto intorno? È il biglietto di un futuro uomo famoso questo, non ci sono dubbi... e infatti nel suo modo di rivolgermi la parola, si sentiva già che non era uno qualunque, uno qualsiasi!... Ebbene, mi ha salutato lo stesso... e mi ha dato il suo biglietto da visita... Io non avrò mai un biglietto da visita così... Ecco! ho ancora un sacco di altre cose... Vediamo... (rimette il biglietto da visita nel portafoglio) questa è una vecchia fattura d’hotel...Ah sì! Quando ero andato a... ma no, non può essere... vediamo... hotel du Scribe... non saprei proprio più da dove salta fuori... Ah ecco! ecco, ci sono! (urla) ho trovato! (si ricompone davanti allo sguardo gelido di Marie) è straordinario come possano ripresentarsi, queste cose... era un piccolo hotel in un paesino di montagna. Ero con... insomma... è strano... quando ci si ripensa... si evocano dei ricordi... (mette via la fattura) e poi cos’altro c’è... i miei documenti, la carta d’identità, con la mia foto... risale al lontano... avrà al massimo dieci anni... ma...

MARIE
Ha dei soldi?

FAUSTO
Come?

MARIE
Nel portafoglio ha dei soldi?

FAUSTO
Eh sì… dovrei avere...

MARIE
Quanto?

FAUSTO
Beh... ecco... ho...

MARIE
Me li dia subito... (prende i soldi) Continui...

FAUSTO
Ma...

MARIE
Eh continui! Cosa aspetta a continuare?

FAUSTO
Cioè... i miei soldi... me li restituirà? (silenzio) beh, se devo continuare... non saprei più cosa dire... mi dica quello che devo dire?

MARIE
Vuole che le dica quello che deve dire?

FAUSTO
Sì.

MARIE
È pronto a dire tutto quello che le farò dire.

FAUSTO
Sì.

MARIE
Lo giuri.

FAUSTO
Lo giuro!

MARIE
Ancora una volta.

FAUSTO
Lo giuro!

MARIE
Cosa mi garantisce che lei è sincero?

FAUSTO
Sono sincero! lo giuro! giuro che sono sincero! Le giuro di dire quello che penso! Giuro di fare ciò che ho detto! lo giuro! lo giuro ancora! farò tutto quello che mi chiederà di fare! farò tutto quello che lei esigerà da me! eseguirò tutti i suoi ordini! farò mio ogni suo pensiero! realizzerò ogni suo desiderio!...

MARIE
Si metta a quattro zampe.

FAUSTO
Come?

MARIE
Si metta a quattro zampe.

FAUSTO
Ma io...

Alla fine si mette a quattro zampe.

MARIE
Faccia un giro attorno alla sedia a quattro zampe.

FAUSTO
Ma...

MARIE
Forza!

Fa il giro a quattro zampe.

MARIE
Bene. E adesso faccia un giro nell’altro senso. Ecco. E di nuovo nell’altro senso. Senso antiorario... senso orario... senso antiorario... senso orario... (lo fa) Forza, più veloce! Stop! Si cambia senso! Forza! forza! Non si rallenta! Si deve girare! Stop! basta così. (Fausto si ferma, sfinito, e riprende fiato) Bene. Lei è obbediente.

FAUSTO
Sa, io faccio quello che mi si dice di fare.

MARIE
Bene. Ma bisogna anche avere un minimo di senso critico.

FAUSTO
Davvero, in quanto a senso critico non poteva trovare di meglio. Sono in grado di criticare tutto, mi capita persino di criticare le mie stesse critiche, vede fino a che punto posso arrivare!

MARIE
Fin dove?

FAUSTO
Fin dove? Ebbene... fino a molto lontano... fino a molto molto lontano...

MARIE
E la capacità d’iniziativa?

FAUSTO
Davvero, per l’iniziativa non poteva capitare meglio. Perché per prendere le iniziative, veramente, per quel che riguarda prendere delle iniziative...

MARIE
Per esempio?

FAUSTO
Per esempio? Vuole che le faccia un esempio di iniziativa che ho preso... recentemente... esempi, ce ne sono un sacco... ho trovato! non prima di ieri, stavo bevendo un caffè (era ieri mattina) ebbene, lo stavo proprio bevendo (verso le sette e mezza) al bancone, ed ecco che, anche se niente lasciava presagire che avrei preso un’iniziativa, anche se nessuno (probabilmente) nella mia stessa situazione ne avrebbe presa una, ebbene, appunto, in quel bar, al bancone, anche se bevevo il mio caffè, ebbene, ne ho presa una, ne ho preso una, d’iniziativa. Ecco! Vede che il senso d’iniziativa non mi manca?

MARIE
Quale iniziativa?

FAUSTO
Vuole che le precisi l’iniziativa che ho preso. Bene. Lo stavo bevendo, quel caffè, appoggiato al bancone...

MARIE
Al bancone?

FAUSTO
Eh sì. Al bancone, e stavo anche leggendo il giornale, contemporaneamente... mentre ero al bancone... bevevo un caffè e leggevo il giornale...

MARIE
Il giornale?

FAUSTO
Sì, il giornale, e poi mentre bevevo il caffè, leggendo il giornale, parlavo con il barista. Si parla un po’ di tutto, vede, un po’ di sport, un po’ di politica, lui è piuttosto di destra, io piuttosto di sinistra, allora sì, discutevamo un po’, tanto per passare il tempo...

MARIE
Il tempo?

FAUSTO
Eh sì, perché la mattina, bisogna pur parlare... va notato che ciò che si dice, non sono dei gran discorsi, niente di profondo, si fanno solo dei commenti, insomma, sa cosa intendo, quando dico discutere di politica in un bar...

MARIE
In un bar?

FAUSTO
E dunque... questa iniziativa... questa famosa iniziativa... che ho preso... che ho preso proprio a proposito... era... (cambiando tono) Ma non so se devo raccontarle tutte queste cose... insomma, voglio dire... forse non dovrei stare a parlarle di queste cose... (lungo silenzio) Dovrei forse parlarle d’altro... (lungo silenzio) A proposito di... (lungo silenzio)

MARIE
E le sue relazioni con gli altri?

FAUSTO
Le mie relazioni? con gli altri? Intende dire, gli altri, tutti gli altri, gli amici, le relazioni, quelli che si conoscono, quelli che si incrociano, tutta questa gente... Ebbene... Sono molto buone! sono ottime le mie relazioni con gli altri, con questi altri qui, con quegli altri lì, con tutti questi altri qua e là...

MARIE
E il sesso?

FAUSTO
Il sesso? ah, il sesso, devo davvero parlargliene?... Beh senta, quanto al sesso, per essere sinceri, non ci sono problemi, mi va di lusso, quanto al sesso, sì insomma, voglio dire, per quel che riguarda la cosa...

MARIE
Si spogli.

FAUSTO
E mi spoglierò, ma...

MARIE
Si spogli.

FAUSTO
Bene. Guardi... se lei me lo chiede...

Si spoglia, Marie si dirige verso l’armadio e tira fuori una specie di pigiama marrone.

MARIE
Se lo metta.

FAUSTO
Me lo devo mettere? Guardi... se lei me lo chiede...

(Gli porge il pigiama e lui lo infila)

MARIE
Si sieda per terra.

FAUSTO
(ubbidendo) Devo sedermi per terra? Guardi... se lei me lo chiede...

MARIE
Come si sente?

FAUSTO
Ehm... piuttosto strano... è strano, comunque, tutto quello che lei mi fa fare...

MARIE
Lo trova strano?

FAUSTO
No, no... non è quel che volevo dire... Sì insomma... non me l’aspettavo... Ma, a dire il vero, perché no... sì insomma... cambiare tenuta, così...

MARIE
È una tenuta che ha un nome.

FAUSTO
Ah sì?

MARIE
È la tenuta degli esseri spregevoli.

FAUSTO
Ah sì?

MARIE
La si dà alle persone come lei, gli spregevoli, perché lei è spregevole, mi capisce? lei fa parte di quella categoria di persone che non valgono niente, che disonorano la nostra società per il solo fatto di esistere, questi parassiti buoni a nulla, queste nullità sempre tra i piedi... Non abbiamo niente da proporvi: niente! Niente per gli spregevoli! Spregevole! spregevole! Sfoggiare in questo modo le proprie incompetenze, la propria ignoranza, l’incapacità, i propri difetti... Parassita! Un parassita, ecco che cos’è lei, ecco il suo VALORE... (Si avvicina a lui e gli mette le mani sulla testa, spingendo. Fausto sprofonda poco a poco) Forza parassita. Torna sotto terra, sprofonda nel fango e non farti più vedere, e sparisci, sparisci per il bene di tutti, sparisci nel fango che ti assomiglia... (Marie lo spinge con il piede. Fausto scompare completamente. Marie torna alla scrivania, strappa il dossier davanti a lei e lo getta nel cestino)

BUIO

fine




Pierre-Yves Millot









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