LA LOGICA DEL VUOTO

Pierre-Yves Millot

traduzione : Chiara Canesi
titolo originale : L'Antéscribe



Personaggi:

L’AUTORE (assomiglia a un autore)
L’ATTORE (assomiglia a un attore)



Dietro alle quinte di un teatro. L’attore è seduto su una sedia, pensieroso. Arriva l’autore.

L’AUTORE
Salve. (Siccome l’altro non risponde, tossicchia per farsi notare) Scusi se la disturbo, cerco… Lei non sarebbe per caso uno degli attori che recitano La logica del vuoto?

L’ATTORE
Cosa vuole? Chi l’ha lasciata entrare?

L’AUTORE
Sono l’autore.

L’ATTORE
(squadrandolo) Davvero?

L’AUTORE
Sembra stupito

L’ATTORE
Non ha… una faccia da autore

L’AUTORE
Come?

L’ATTORE
No… davvero, lei non ha una faccia da autore

L’AUTORE
Non capisco… ho una faccia normale…

L’ATTORE
Ha dei tratti strani per essere un autore.

L’AUTORE
Cos’hanno i miei tratti? È la prima volta che mi dicono una cosa simile!

L’ATTORE
La gente è educata. Nessuno ha ancora osato dirglielo. Cosa ci viene a fare qui?

L’AUTORE
Vengo ad assistere alla rappresentazione.

L’ATTORE
Lei è astrofisico?

L’AUTORE
Astrofisico? Non ci siamo capiti. Sono l’autore della commedia che lei reciterà.

L’ATTORE
L’autore in persona?

L’AUTORE
Parola di autore. Sono io!

L’ATTORE
Mmmmmm! Parola di autore…

L’AUTORE
Ma insomma, glielo sto dicendo!

L’ATTORE
Di cosa parla la sua commedia?

L’AUTORE
Ma… dovrebbe saperlo dato che lei la recita… la rappresentazione comincia tra dieci minuti e lei mi chiede di dirle di cosa parla?

L’ATTORE
Dieci minuti? Già!

L’AUTORE
Almeno spero che lei conosca il testo, pur non sapendo di cosa parla!

L’ATTORE
Il testo? quale testo?

L’AUTORE
Diamine, il testo della mia commedia!

L’ATTORE
Ah! Allora non è al corrente? il regista non le ha detto niente?

L’AUTORE
No. Cosa avrebbe dovuto dirmi?

L’ATTORE
Eh!… il partito preso!

L’AUTORE
Il partito preso? cosa vuole dire?

L’ATTORE
Lei conosce bene il partito preso, l’ardito partito preso del regista.

L’AUTORE
No. Non ne sono al corrente.

L’ATTORE
Avrebbe dovuto avvertirla, ma forse non ne ha avuto il tempo…

L’AUTORE
Di cosa si tratta? Qual è questo partito preso?

L’ATTORE
Recitiamo l’opera… senza dirla.

L’AUTORE
Come senza dirla?

L’ATTORE
Ebbene! senza dire il testo!

L’AUTORE
Come senza dire il testo? Lei mi sta dicendo, dieci minuti prima della rappresentazione, che reciterà la mia commedia senza dire il testo! Ci ho messo tre anni per scriverla, mi sono imposto mille privazioni, ho interrotto ogni relazione amicale, di vicinato, professionale, amorosa, epistolare, sociale, sessuale, diplomatica, tutto quel che mi legava al mondo degli uomini e delle cose l’ho bandito dalla mia mente durante tre lunghi anni, mi sono ritirato in un angolo sperduto della savana australe, ho vissuto come un eremita per tutto questo tempo, neanche un’anima che vivesse nel raggio di non so quanti chilometri, solo qualche dittero per tenermi compagnia e il Cielo con cui parlare (sempre che mi degnasse di un minimo di attenzione) e tutto perché a cinque minuti dalla rappresentazione io senta che la mia opera sarà recitata senza dirla!...

L’ATTORE
È una scelta del regista. Bisogna trascendere il non-detto, ci ripeteva spesso…

L’AUTORE
Ma come vuole trascendere il non-detto se si toglie il detto?! Senza il detto, il non-detto non vale più niente.

L’ATTORE
No, persino con un detto debole, si può ottenere un non-detto potente. È la teoria del nostro regista: la trascendenza del non-detto.

L’AUTORE
Se ho ben capito, il mio detto è debole!

L’ATTORE
Non necessariamente. La forza del non-detto non è direttamente legata a quella del detto. Tuttavia, ed è qui che la teoria del nostra regista diventa appassionante, meno detto c’è – si tratta quindi di quantità e non di qualità – più il non detto diventa straordinariamente evocatore. È quel che il nostro regista chiama la trascendenza del non-detto per assenza del detto. È la ragione per cui ha scelto di sopprimere completamente il detto, cioè l’integralità del testo della sua commedia.

L’AUTORE
Avete quindi deciso di sostituire tutto il testo della mia commedia con… niente!

L’ATTORE
Il non-detto non è niente… Dia fiducia al regista.

L’AUTORE
Come! Ma non se ne parla proprio! Il regista non mi aveva mai parlato di questa teoria… Mi aveva parlato di altre scelte, di altri partiti presi, come li chiama lei…

L’ATTORE
Ah! Ma forse lei si riferisce al vecchio regista, quello che si è convertito all’import-export.

L’AUTORE
All’import-export?

L’ATTORE
All’import-export dei funghi boschivi. Si è specializzato in agarici pepati. È un mercato in espansione, pare…

L’AUTORE
I funghi! Ma cosa c’entrano i funghi con la mia commedia! Lei mi parla di funghi quando sta per recitare la mia commedia senza dire una parola del testo… Non se la caverà così facilmente. È illegale! Dov’è questo regista, devo fargli un discorsino.

L’ATTORE
Sarà difficile incontrarlo.

L’AUTORE
Ah sì? Perché? Ha paura di vedermi! Si è rintanato con i suoi funghi?!

L’ATTORE
Si sta confondendo: i funghi, è l’altro, quello che se n’è andato.

L’AUTORE
E allora dov’è questo nuovo regista, questo teorico del non-detto, che gli pianto un cazzotto come si deve!

L’ATTORE
È morto.

L’AUTORE
Morto! morto nel senso non più vivo?

L’ATTORE
Morto in tutti i sensi del termine.

L’AUTORE
Morto! com’è possibile?

L’ATTORE
Assassinato.

L’AUTORE
Assassinato? ma è terribile. Com’è successo?

L’ATTORE
Un colpo di pistola. Niente di più banale.

L’AUTORE
Chi l’ha ucciso?

L’ATTORE
Io.

L’AUTORE
Lei? ma è orribile! Perché l’ha fatto!

L’ATTORE
Era scritto nel testo.

L’AUTORE
Ma non ho mai scritto un orrore simile!

L’ATTORE
Avrebbe dovuto. L’avrei recitato con piacere…

L’AUTORE
Ma insomma, lei è completamente pazzo! vengo ad assistere alla rappresentazione della mia commedia, vengo a sapere che il regista si è convertito all’import-export dei funghi…

L’ATTORE
Agarici pepati

L’AUTORE
… che è stato sostituito da un altro, e che questo è stato assassinato da uno degli attori, da lei! E la mia commedia andrà in scena tra cinque minuti!

L’ATTORE
Calma. Anche lei, dovrebbe prendere in considerazione l’import-export.

L’AUTORE
Non ho passato tre anni della mia vita a scrivere questa commedia per finire nell’import-export!

L’ATTORE
Non c’è da vergognarsi dell’import-export. Si tratta anzi di un’attività molto lodevole e che può rendere molto. Basta solo trovare un mercato in espansione… non ci sono solo i funghi… E anche restando ai funghi, non ci sono solo gli agarici pepati. Al posto suo, sceglierei il prugnolo… o la bubbola maggiore… (esitando) è vero che tra i due…

L’AUTORE
Le posso chiedere una cosa?

L’ATTORE
Cosa?

L’AUTORE
(esasperato) La smetta di parlare di funghi, per piacere.

L’ATTORE
D’accordo. Comunque, la rappresentazione comincerà fra poco.

L’AUTORE
Una commedia senza testo: è una pantomima!

L’ATTORE
Ah no! Le istruzioni del regista (pace all’anima sua) erano molto chiare. Né parole, né gesti. Il non-detto raggiunge il suo più alto livello di intensità solo se accompagnato dal non-gesto. Mi ricordo che un giorno, nel corso di una prova in cui restavamo completamente immobili e silenziosi per lunghi minuti, ebbi la temerarietà di compiere un vago gesto con la mano, così (sposta leggermente la mano e la socchiude, poi la richiude), che eresia commisi! «Ha riflettuto sul senso del suo gesto?», esclamò. «Ma è solo un leggero movimento della mano puramente involontario». «Involontario?! Vuole distruggere tutta la mia regia: quel leggero movimento è in realtà un gesticolare intempestivo, capace di far vacillare il nostro partito preso, non perda mai di vista il partito preso, trascendere il non-detto…» E ricominciavamo le interminabili prove, muti e pietrificati come statue di marmo…

L’AUTORE
E reciterete il mio lavoro in questo modo! Ma cosa diranno gli spettatori?!

L’ATTORE
Non si preoccupi per questo, sono stati tutti selezionati con cura. Sono tutti astrofisici.

L’AUTORE
Astrofisici?! E allora?

L’ATTORE
Gli astrofisici riconoscono l’importanza del vuoto. Sospettano che la materia non formi che una parte infima del tutto, che l’energia del vuoto sia infinitamente superiore a quella dell’atomo, sanno apprezzare la quintessenza per il suo valore…

L’AUTORE
Ma il mio lavoro non parla affatto di atomi, di materia, di quintessenza, non mi intendo di cosmologia, nemmeno di astrofisica né di biochimica…

L’ATTORE
È per questo che le consiglio l’import-export. Può iscriversi a uno stage formativo sulle tecniche dell’import-export, in sei mesi, lei è pronto! I funghi, per esempio.

L’AUTORE
Non mi piacciono i funghi. Odio i funghi.

L’ATTORE
Allora scelga qualcos’altro. L’importante è crederci. Funghi o non funghi, non importa. Ora devo lasciarla, prepararmi, passare dall’altro lato della scena… gli astrofisici sono arrivati. Sono venuti da tutto il mondo. Vengono a vedere lo spettacolo dell’universo, la realtà del baratro, il vuoto che hanno sempre sognato; vengono per capire perché esistono, polveri di vita nello spazio-tempo; vengono per vedere la luce attenuarsi a poco a poco, le stelle sparire e lasciare la notte infittirsi in una oscurità impenetrabile, il vuoto impregnare a poco a poco la materia della non-sostanza. Si siederanno, gusteranno il silenzio, si immedesimeranno nel gioco del non-detto e si fonderanno tutti insieme nel buio sereno e freddo, un battaglione intero di astrofisici che sarà inghiottito inesorabilmente nelle profondità dell’oblio e del nulla… Per lei è giunta l’ora di raggiungere le schiere degli astrofisici, la rappresentazione de La logica del vuoto sta per cominciare.

fine




Pierre-Yves Millot









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